Nove autoritratti dei due tra i massimi artisti seicenteschi esposti a Perugia
Piccola ma di qualità la mostra, con funzioni d’indagine scientifica, che scaturisce dalla collezione Martinelli e presenta prestiti dal Prado, dal Museo di Montpellier, dagli Uffizi, dalla Pinacoteca Capitolina e dalla Collezione Koelliker

Le splendide Sale del Collegio del Cambio a Perugia invitano a un parallelo insolito e stimolante tra Gian Lorenzo Bernini e Diego Velázquez, affrontando le reciproche influenze intercorse tra i due, in quel segmento artistico così particolare e discusso costituito dagli autoritratti. Nove dei quali, di pregio, sono stati selezionati dal curatore Francesco Federico Mancini seguendo criteri d’indagine scientifica, nell’intento di rinfocolare lo “straordinario incrocio di esperienze” tra i celebri geni seicenteschi, che ebbero modo di conoscersi e frequentarsi.
L’architetto e urbanista napoletano naturalizzato romano e lo spagnolo di Siviglia hanno trovato un moderno trait d’union nell’immagine fotografica che immortala lo studiolo nell’Urbe di Valentino Martinelli, illustre esperto del periodo barocco e docente all’Università di Perugia vissuto nel Novecento, il quale, con lascito testamentario, lasciò la sua imponente collezione d’arte al Comune umbro. Nella foto presa in esame, si vede parte delle tre versioni dell’effige di Velázquez, due seicentesche e una ottocentesca: declinazioni comprovanti l’interesse duraturo nel tempo verso il modello originale, conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma.
A Perugia, dal 22 giugno al 22 ottobre, sono esposti il cosiddetto “trittico Martinelli”, oggi conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria, il prototipo capitolino, gli autoritratti di Bernini e Velázquez provenienti dalla Galleria degli Uffizi, i volti di Bernini prestati dal Museo del Prado e dal Musée Fabre di Montpellier e uno, magnifico, della Collezione Koelliker di Milano.
“Non è agevole stabilire da quale parte penda la bilancia del dare e dell’avere nel rapporto tra questi artisti, coetanei ed egualmente grandi” scrisse Martinelli, ripreso da Mancini nello spiegare che l’ispanico attinse all’esperienza scultorea dell’italiano per comprendere la forza espressiva e il movimento vitale sprigionato dal mezzo busto. Mentre dal collega d’oltralpe, Bernini assorbì la capacità di andare oltre le fattezze fisiche dei soggetti, fino a sondarne la psicologia e indurre a una malinconica meditazione sull’interiorità.

Bernini e Velázquez: autoritratti in mostra al Nobile Collegio del Cambio

Perugia, Collegio del Cambio, 22 giugno – 22 ottobre 2017

Nobile Collegio del Cambio
Corso Pietro Vannucci, 25
06121 Perugia
Tel. 0755728599

Orari: 10-19 tutti i giorni – Costo del biglietto: € 4,50

info@collegiodelcambio.it
www.collegiodelcambio.it